Assicurazione auto d’epoca: tutto quello che devi sapere
La passione per le auto e le moto d’epoca sta travolgendo sempre più persone che scelgono di acquistare modelli del passato.
C’è chi lo fa per passione, per nostalgia o solo per il piacere di avere tra le mani una vettura che ha fatto storia. E poi c’è chi lo fa per mero business, comprando e rivendendo veicoli.
Sommario
Auto d’epoca in Italia
In Italia il fenomeno delle auto d’epoca e di interesse storico coinvolge circa 200.000 persone, tra collezionisti e amatori. Come già detto, oltre alla passione c’è chi vede nelle auto d’epoca un investimento: il mercato è cresciuto di quasi il 200% negli ultimi 10 anni con un giro d’affari globale di 890 milioni di euro (dati aggiornati a fine 2019).
Ovviamente il mero possesso non sempre basta. Gli appassionati vogliono poter andare a manifestazioni e raduni, vogliono poter condividere la loro passione con tanti altri estimatori di quel veicolo o di quella marca.
Per circolare c’è bisogno di un’assicurazione auto d’epoca, che, come fa intendere il nome, è una particolare forma di assicurazione rivolta ai possessori di auto d’epoca e storiche.
Nel linguaggio comune, quando parliamo di auto d’epoca, spesso ci riferiamo a veicoli che hanno una certa “età” e che dopo un certo numero di anni hanno raggiunto un valore elevato, perché sono esemplari molti apprezzati da collezionisti e appassionati del settore.
Riguardo quest’argomento però sono diversi i punti da chiarire e il primo concerne proprio la differenza tra auto d’epoca e auto storiche.
Differenza tra auto d’epoca e auto storiche in Italia
Auto d’epoca
Per l’articolo 60 del Codice della Strada, sono considerati auto d’epoca tutti quei veicoli che vengono cancellati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e che sono conservati in locali pubblici (o privati) e in musei.
La conservazione ha uno scopo ben preciso: salvaguardare le caratteristiche tecniche originarie. Lo status di auto d’epoca infatti verrebbe meno qualora ci fossero delle modifiche.
Le auto d’epoca inoltre possono circolare solo nei raduni organizzati e nelle manifestazioni create ad hoc per queste categorie di veicoli.
Il possessore di un’auto d’epoca deve registrarla in un apposito elenco istituito presso il Centro Storico del Dipartimento per i Trasporti Terrestri.
Un’auto è considerata d’epoca dopo 30 anni dalla sua data di costruzione, questo è un elemento importante perché la data di costruzione può differire dalla data di immatricolazione.
Lo status di auto d’epoca garantisce una serie di benefici e agevolazioni sia fiscali che assicurativi.
Auto storica
Per essere considerato auto storica invece un veicolo deve avere un’età superiore ai 20 anni dalla prima immatricolazione.
Come abbiamo accennato, le auto d’epoca non possono circolare, se non per occasioni speciali; un’auto storica invece gode ancora di questo diritto.
Inoltre, a differenza delle auto d’epoca, le auto di interesse storico (o collezionistico) non sono radiate dal PRA.
Cosa significa questo? Che possono circolare liberamente su strada, se posseggono i requisiti previsti per questo tipo di veicoli.
Le auto storiche devono essere necessariamente iscritte a un registro storico tra:
- ASI (Automotoclub Storico Italiano)
- Storico Lancia
- Italiano FIAT
- Italiano Alfa Romeo
- Storico FMI
Per essere considerate auto storiche è necessario il Certificato di Rilevanza Storico Collezionistica (CRS).
Assicurare un’auto d’epoca.
Dopo questa premessa, appare evidente che per le auto d’epoca è necessaria un’assicurazione d’epoca, anche solo per coprire il percorso necessario a partecipare a manifestazioni autorizzate.
Le auto storiche invece, quando iscritte all’ASI, hanno tutto quello che serve per poter essere assicurate. Questo significa che i proprietari possono contattare un’agenzia assicurativa per richiedere un preventivo, ma allo stesso tempo è corretto dire che i registri storici hanno delle convenzioni vantaggiose per i propri iscritti.
Le assicurazioni per auto d’epoca e storiche dei nostri partner prevedono la formula tariffaria in Bonus/Malus, e anche la possibilità di essere guidate da persone diverse dall’intestatario (la cosiddetta guida libera).
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